Se il whiskey scozzese è un Highlander affumicato e intenso, quello irlandese è il cugino gentile, affabile e sempre impeccabile nel portamento. Sì, si scrive whiskey con la e, e no, non è un errore: è un segno distintivo.
La materia prima fa la differenza
Il whiskey irlandese si distingue per l’uso di orzo non maltato, spesso in combinazione con orzo maltato. Una scelta storica, dovuta a un’antica tassa sul malto che spinse gli irlandesi a essere creativi.In pratica, meno malto, più altri cereali (come avena e frumento), per un risultato più secco e meno dolce rispetto agli scozzesi.
Stile e invecchiamento
Gli irlandesi sono famosi per la tripla distillazione, che dona al prodotto una morbidezza setosa e meno impatto alcolico. Anche la fermentazione è più lunga, contribuendo a un profilo aromatico floreale e fruttato.
Il whiskey irlandese:
- È generalmente blended.
- Ha un invecchiamento minimo di 3 anni, ma raramente supera i 12.
- Ha un gusto rotondo, vellutato, privo di torba, perfetto per chi ama la finezza più che il pugno affumicato.
Le distillerie irlandesi: storia, fusioni e rinascite
L’Irlanda ha avuto un passato burrascoso fatto di distillerie chiuse e marchi accorpati, ma oggi sta vivendo una rinascita d’oro. Negli anni recenti, per sopravvivere al crollo della domanda, molte distillerie si sono fuse nell’Irish Distillers, mantenendo però i marchi storici. Così Jameson, Paddy, Bushmills e Tullamore Dew condividono oggi lo stesso cuore produttivo.
Alcuni nomi li conosci già, altri forse ti suoneranno familiari, ma tutti hanno lasciato il segno. Ecco quali sono:
- Jameson: nata a Dublino nel 1780, è diventata sinonimo di whiskey irlandese nel mondo. Fu uno dei primi marchi a puntare su una comunicazione moderna e riconoscibile.
- Paddy: deve il nome a un venditore mitico, Paddy Flaherty, tanto amato che i clienti chiedevano “il whiskey di Paddy” direttamente.
- Tullamore Dew: altro colosso irlandese, famoso per lo slogan “Give every man his Dew”. Ha contribuito all’innovazione con alambicchi a colonna che hanno reso la produzione più efficiente.
- Bushmills: la più antica distilleria registrata al mondo (1608!). Situata in Irlanda del Nord, è un vero monumento nazionale.
- Kilbeggan: operativa dal 1757, ma rilanciata negli anni ’50. Una pioniera della rinascita del whiskey irlandese.
- Wild Geese: ispirata ai soldati irlandesi esiliati nel 1690, ha riportato in auge lo stile single malt in chiave moderna.
Curiosità da veri nerd
- Il whiskey irlandese viene raramente torbato, a differenza dei cugini scozzesi.
- Per questo è spesso il primo amore di chi si avvicina al mondo del whisky.
- Alcune etichette riportano ancora il numero di distillazioni come vanto tecnico.
Salute all’Irish charm in bottiglia
Il whiskey irlandese è come un racconto davanti al camino: avvolgente, morbido, con un finale gentile. Perfetto per chi cerca armonia, per chi vuole iniziare il suo viaggio nel mondo dei distillati, ma anche per chi ha già visto (e bevuto) tanto e vuole tornare alle origini.