Se sei un amante del vino, sicuramente avrai notato questa misteriosa etichetta che appare su alcune bottiglie: “Riserva”. Ma cosa significa esattamente e perché questi vini sono così speciali?
Il Significato di “Riserva”
Quando parliamo di vino “Riserva,” ci riferiamo a vini che hanno attraversato un processo di invecchiamento ulteriore rispetto a quello richiesto per la versione base del vino. Questo periodo è una parte così fondamentale per la buona riuscita del vino che anche la stessa legge italiana si cura di stabilire i tempi minimi necessari per ciascuna tipologia di vino.
Per i vini rossi, ad esempio, il periodo di invecchiamento richiesto è di almeno due anni, mentre per i bianchi è di almeno un anno.
Ma che differenza c’è quando sull’etichetta di una bottiglia è presente la menzione di “Riserva”?
Questa caratteristica può essere attribuita solo ai vini che hanno ottenuto il riconoscimento DOC (Denominazione di Origine Controllata) e DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), i quali seguono disciplinari di produzione rigorosi che definiscono ogni aspetto della loro creazione.
Cosa rappresenta la menzione “Riserva”
La menzione “Riserva” in etichetta è sinonimo di qualità e pregio. Questi vini sono spesso più corposi, con un grado alcolico maggiore, e provengono da vigneti selezionati per le loro caratteristiche eccezionali. Inoltre, la menzione “Riserva” può essere combinata con altre diciture, come “Classico” o “Superiore,” che aggiungono ulteriori sfumature al vino.
“Classico Riserva” indica che il vino proviene da territori tradizionali di produzione del vino, oltre a un periodo di invecchiamento maggiore. “Superiore Riserva” significa che il vino ha una maggiore gradazione alcolica rispetto a quanto previsto dal disciplinare di produzione, oltre a un periodo di invecchiamento più lungo.
Un processo di invecchiamento significativo
Un aspetto cruciale della menzione “Riserva” è il periodo di invecchiamento prolungato. Per esempio, il Chianti DOCG può essere etichettato come “Chianti Riserva” se è stato invecchiato per almeno 2 anni, calcolati a partire dal 1 gennaio dell’anno successivo alla vendemmia.
Questo lungo periodo di invecchiamento conferisce al vino “Riserva” caratteristiche uniche. Solitamente, questi vini sono più intensi, strutturati e complessi. Presentano aromi terziari, speziati, balsamici e legnosi che si sviluppano durante l’invecchiamento. Inoltre, spesso hanno un corpo generoso e una persistenza notevole.
La menzione “Riserva” in etichetta
Non tutti i vini sono adatti a diventare Riserva perché non tutti i vino sono adatti a un invecchiamento prolungato. Tuttavia, per coloro che si dedicano con passione alla produzione di un vino che merita anche quando viene fatto invecchiare, “Riserva” rappresenta un impegno per la qualità e la tradizione. È un omaggio all’arte dell’enologia e una promessa di un’esperienza di degustazione indimenticabile per chiunque abbia la fortuna di sorseggiare da una bottiglia Riserva.
In breve, se sei alla ricerca di un vino davvero buono per una serata speciale, tenendo d’occhio i vini che presentano la menzione “Riserva” starai certo di andare su una scelta sicura apprezzata da te e da tutte le persone che avranno l’onore di brindare al tuo fianco!