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Vino e olio: 2 prodotti fondamentali per il PIL dell’Italia

uva appena raccolta in cesti di vimini in vigna

Il vino e l’olio d’oliva sono due tesori culinari che giocano un ruolo fondamentale nell’economia italiana. Oltre a deliziare il palato, questi due prodotti hanno un impatto significativo sul Prodotto Interno Lordo del nostro paese. Ma cosa rende il vino e l’olio così importanti per l’economia italiana?

Scopriamolo insieme, armati di dati ed evidenze reali.

Il vino

Cominciamo con il vino, uno degli elementi distintivi dell’Italia nel mondo. Secondo le statistiche, l’industria vinicola italiana contribuisce in modo significativo all’economia nazionale, generando entrate consistenti. Secondo una ricerca dell’Osservatorio Federvini, in collaborazione con Nomisma e Tradelab, il fatturato italiano nel mondo del beverage nel 2022 supera i 17 miliardi di euro, di cui 9 legati all’export (22% del totale). Se a primo impatto questi dati del rapporto sembrano confortanti (e in effetti lo sono), non si può comunque dire che ci aspetta un futuro roseo. E’ la presidentessa di Federvini Michela Pallini ad affermarlo: dopo una crescita positiva delle esportazioni sul finire del 2022, le previsioni del mercato interno per l’anno successivo non sono incoraggianti. Le ragioni vengono attribuite all’alta inflazione, alla bassa crescita del Pil e alla tendenza internazionale a non distinguere tra consumo e abuso di alcol, minando così la reputazione del settore.

Ma nonostante questi aspetti negativi, rimane sempre vero che l’Italia è la patria di una vasta gamma di vitigni autoctoni e che la qualità dei nostri vini è universalmente riconosciuta. Il nostro paese è il primo produttore al mondo di vini a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG), che rappresentano la massima espressione della tradizione enologica italiana. Questa eccellenza ci consente di posizionarci come un punto di riferimento per gli amanti del vino in tutto il mondo, attirando turisti e promuovendo il turismo enogastronomico. Senza dimenticare l’effetto trainante del settore vinicolo sull’indotto: agricoltori, produttori, sommelier e operatori turistici sono solo alcuni degli attori che beneficiano del successo del vino italiano.

L’olio d’oliva

Anche l’olio d’oliva è un tesoro prezioso della nostra penisola. L’Italia è il secondo paese produttore mondiale di olio d’oliva che vanta una produzione annuale che supera le 500.000 tonnellate. Questo settore è una fonte vitale di occupazione in molte regioni italiane, poiché la coltivazione e la lavorazione delle olive coinvolgono una vasta rete di agricoltori, frantoiani e altri professionisti. Inoltre, il valore delle esportazioni di olio d’oliva è in costante crescita: secondo l’editoriale online Domani, negli ultimi trent’anni l’export di olio d’oliva è triplicato, segnando un aumento del 170%.

Ma non è solo una questione quantitativa, perché la vera differenza dell’olio italiano la fa la qualità. L’olio d’oliva italiano è apprezzato a livello internazionale, spingendo i consumatori a cercare etichette italiane per la loro cucina e i loro piatti preferiti. Questa domanda crescente contribuisce in modo significativo all’economia italiana, fornendo entrate preziose e creando posti di lavoro. Sempre secondo i dati di Domani, nella top 3 delle esportazioni del 2022 si trovano i mercati statunitense (45 mila tonnellate), della Francia (34 mila tonnellate) e giapponese (20 mila tonnellate).

Infine, non possiamo dimenticare l’effetto positivo del vino e dell’olio d’oliva sul nostro umore e sul benessere. Un bicchiere di vino rosso dopo una lunga giornata o una fetta di pane generosamente condita con del buon olio d’oliva possono sollevare l’animo e rendere i momenti quotidiani un po’ più speciali.

Oltre al positivo impatto economico per la penisola italiana, vino e olio sono cibi che portano a tavola un grande valore culturale e gastronomico.

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