La rubrica pop-colta di 7pm.fun che mette un calice in mano ai miti
Che vino berrebbe Barbie? E Darth Vader?
Pasolini preferirebbe un bianco minerale o un rosso barricato? E Bowie? Probabilmente qualcosa di interstellare.
Vino da personaggio è la nostra rubrica più immaginativa e fuori dagli schemi: una serie di ritratti liquidi in cui il vino non è solo una bevanda, ma un simbolo, una chiave di lettura, un’estensione del carattere.
Ogni episodio è un gioco narrativo e culturale: scegliamo un personaggio iconico — reale o immaginario, storico o pop — e proviamo a immaginare che vino rappresenterebbe davvero la sua essenza. Con precisione, ironia e zero snobismi, perché il vino è cultura, sì, ma anche divertimento.
Barbie
Rosé sì, ma non da copertina
Barbie non è solo glitter e spiaggia. Il suo vino è rosa, etico, fatto bene, capace di stupire senza bisogno di ostentazione.
Femminile, ma mai stereotipato. Il calice che non ti aspetti da chi pensavi di conoscere già.
Darth Vader
Amarone cupo, profondo, concentrato
Il lato oscuro ha profumo di frutta sotto spirito. Vader non berrebbe nulla di fresco o beverino: solo vino potente, invecchiato, drammatico. Un Amarone da meditazione, in una sala imperiale silenziosa.
Pier Paolo Pasolini
Non vino, ma grappa. Bianca, ruvida, contadina
Pasolini non si nasconde dietro i tannini: sceglie la grappa, quella vera, distillata con sincerità.
Ruvida come le sue poesie, tagliente come i suoi film. Una scelta politica, quasi spirituale.
David Bowie
Un bianco spaziale e cangiante
Ogni fase della sua carriera avrebbe un vino diverso, ma forse Bowie si fermerebbe su un Riesling alsaziano o un Etna Bianco.
Minerale, complesso, in evoluzione continua. Un calice camaleontico, tra terra e stelle.
Albert Einstein
Vino semplice solo all’apparenza
Il genio cerca l’armonia nel caos. E allora ecco un Sylvaner svizzero, un Chenin Blanc della Loira, o un Nebbiolo piemontese: vini che sembrano lineari ma si aprono lentamente, tra logica e mistero.
Marc Chagall
Un vino che galleggia tra i sogni
Tra amanti fluttuanti e cieli stellati, il suo calice è fatto di Gewürztraminer, orange wine, magari anche un po’ di poesia liquida.
Un sorso e sei già in volo.
Giuseppe Garibaldi
Un calice rosso da battaglia
Garibaldi berrebbe vino di terra, rustico, coraggioso. Cannonau, Lambrusco, Sangiovese: vini popolari e profondi, con dentro il sapore della lotta e della libertà.
Perché lo facciamo?
Perché il vino è cultura, ma non deve essere ingessato.
Perché ci piace raccontarlo con uno stile che mescola immaginazione e precisione, pop e profondo, calice e contesto.
E perché — diciamocelo — immaginare cosa berrebbe un personaggio famoso è un gioco irresistibile!