Storia e origini dell’Aperol Spritz: da rituale veneto a icona globale

Bicchiere di Aperol Spritze e stuzzichini

L’Aperol Spritz oggi è ovunque.
Lo trovi nei bar chic di Londra, nei brunch berlinesi, sulle spiagge della Puglia e persino nei bistrot di Tokyo. È l’aperitivo arancione che ha conquistato il mondo — ma da dove viene davvero?

La risposta è una miscela frizzante di storia, cultura, territori e un pizzico di genio pubblicitario.
Mettiti comodo: ecco la vera storia dell’Aperol Spritz.

Tutto inizia… con gli austriaci

Torniamo all’inizio dell’Ottocento. Il Veneto è sotto dominio austro-ungarico.
I soldati austriaci, abituati a vini leggeri, trovano quelli veneti troppo forti per i loro gusti.
La soluzione? Aggiungerci un po’ d’acqua frizzante — in tedesco, spritzen.

Ecco il primo “proto-Spritz”: solo vino + acqua. Niente bitter ancora, ma il nome era già nato.

1919: l’anno dell’Aperol

Padova, 1919. Alla Fiera Internazionale, i fratelli Barbieri presentano una nuova creazione: l’Aperol.
Un liquore leggero (solo 11°), dal colore acceso, con note agrumate, dolci e appena amaricanti.

Per anni rimane un prodotto locale, usato in diversi cocktail… ma il suo momento di gloria sarebbe arrivato più tardi.

Anni ’50: lo Spritz diventa “moderno”

Dopo la guerra, l’aperitivo diventa un rito quotidiano nel Nordest.
Ed è proprio tra Padova, Venezia e Treviso che si diffonde la formula che oggi tutti conosciamo: bitter + vino + soda.

L’Aperol, più leggero rispetto al Campari, si rivela il partner perfetto del Prosecco.
Un abbinamento semplice ma geniale. Nasce così lo Spritz moderno — anche se con mille varianti, da città a città.

Anni 2000: lo Spritz conquista il mondo

La vera svolta arriva nel 2003, quando il gruppo Campari acquisisce Aperol.
Da lì parte una delle campagne di marketing più efficaci nella storia del beverage: eventi, pubblicità, hashtag, persino happy hour targati Aperol.

Nel 2011, l’Aperol Spritz entra nella lista ufficiale IBA (International Bartenders Association), diventando un cocktail riconosciuto a livello globale.

E i numeri parlano chiaro: milioni di bottiglie vendute e centinaia di milioni di Spritz serviti ogni anno.

Oggi: da Venezia a New York

Oggi lo Spritz è un simbolo dell’aperitivo italiano, al pari della pizza e della pasta.
Ma è anche un drink camaleontico, capace di adattarsi a ogni contesto:

  • in Italia lo bevi con olive e patatine
  • in Australia accompagna il brunch
  • a Londra lo servono in calici da vino XXL
  • in Giappone… con ghiaccio tritato!

Lo sapevi che…?

  • Il primo Spritz codificato era vino bianco fermo + bitter + acqua di Seltz
  • In Veneto, molti lo fanno ancora con il Select (e guai a dirgli di no!)
  • La ricetta dell’Aperol è segreta, ma si sa che contiene arancia amara, rabarbaro e genziana

Lo Spritz è storia viva

L’Aperol Spritz non è nato in un bar di tendenza a New York.
È nato da un’esigenza semplice, da un incontro tra culture diverse, ed è diventato un rito collettivo. Un’abitudine quotidiana che unisce città e generazioni.

Ogni volta che lo ordini, stai bevendo un pezzetto di storia italiana.
Frizzante, arancione, conviviale. Proprio come piace a noi!

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