Cosa è e quanti gradi ha un distillato
Per concludere in maniera piacevole una giornata impegnativa non c’è nulla di meglio che sorseggiare un buon distillato. Il distillato ha una gradazione alcolica non inferiore ai 40° e si ottiene dalla lavorazione di sostanze zuccherine vegetali lasciate a fermentare.
Il significato etimologico della parola distillazione è separazione goccia a goccia. Un tempo il termine distillazione veniva usato per indicare, senza differenze, tutti i modi di separazione allora conosciuti: compresi quindi la cristallizzazione, l’estrazione dell’olio e la filtrazione. Tornando al processo di distillazione vero e proprio, è fondamentale l’impiego di alambicchi che trattengono facilmente l’alcol della fermentazione.
Passione senza tempo
La preparazione e il successivo consumo di distillati hanno una storia antichissima. La tecnica della distillazione era già conosciuta dai Babilonesi e gli Egizi, che la utilizzavano per sidro e vino. In tempi successivi questa particolare lavorazione era nota anche a Greci, Romani ed Arabi. Una diversa corrente di pensiero fissa invece la data di nascita dei distillati in Cina circa nell’800 A.C.

Avvicinandosi ai giorni nostri, il Medioevo ha rappresentato un periodo colmo di novità nel mondo dei distillati. La lenta ma continua evoluzione degli alambicchi – obbligatori nelle varie tecniche di distillazione – in questa particolare fase storica ha favorito diverse combinazioni di gusti nei distillati.
Dopocena di classe: il distillato!
C’è solo l’imbarazzo della scelta tra i distillati per aiutarci a gustare al meglio le ore successive alla cena. Il whisky è decisamente in testa alla speciale classifica, famosissimo in tutto il mondo è ottenuto dalla distillazione di orzo insieme ad altri cereali.
La vodka è il distillato simbolo della Russia, arriva anch’essa dalla lavorazione dei cereali ma pure delle patate. Segue il brandy, raffinato distillato di vino. E’ il turno di una delle eccellenze italiane: la grappa. Per ottenerla si distilla la vinaccia, materia prima rappresentata dalle bucce dell’uva dopo la torchiatura. Inutile sottolineare come la vinaccia usata per preparare la grappa sia esclusivamente italiana.
La frutta è il principale ingrediente della palinka, distillato in voga nell’Europa dell’Est soprattutto in Ungheria e Romania. Cambiando continente troviamo poi tequila, rum e pisco.

Ora che ne sai molto di più non ti resta che provare i vari distillati in una moderata ma piacevole degustazione in compagnia dei tuoi amici. Alla salute!