Quando il vino incontra lo stuzzichino fuori dal coro

Stuzzichini per aperitivo

Hai presente l’aperitivo classico? Bollicina + patatina + oliva.
Ecco: dimenticalo (o meglio, mettilo da parte per le giornate pigre e senza pretese).
Perché l’aperitivo, se ci pensi bene, può essere molto di più di una routine da bar. Può diventare un piccolo viaggio di esplorazione, un esercizio di creatività gustativa, un modo per sperimentare — con leggerezza — nuovi equilibri tra bicchiere e piattino.

Noi di 7PM lo sappiamo: il momento dell’aperitivo è una specie di rito moderno. E come ogni rito, funziona meglio quando sorprende.
Ecco perché abbiamo pensato a una selezione di abbinamenti fuori dal coro, che uniscono vini italiani spesso dimenticati (ma meravigliosi) a piccoli assaggi salati, vegetali, saporiti, umami, aromatici.
A volte rustici, a volte eleganti, a volte semplicemente geniali.
Da provare a casa, anche senza grandi preparazioni.
Da raccontare agli amici, perché faranno scena.
Da ripetere, perché funzionano davvero.

Timorasso e pane carasau con lardo affumicato

Un sorso di coraggio, un morso di carezza.

Il Timorasso è uno di quei bianchi che non sembrano bianchi. Viene dai colli tortonesi, ha una struttura quasi tannica, una mineralità profonda e una nota quasi terrosa. Perfetto per chi cerca qualcosa di diverso dal solito Chardonnay.
Abbinalo a del pane carasau, sottilissimo e croccante, con un velo di lardo affumicato (o speziato, se vuoi osare). Il risultato è un incontro tra sapidità, grassezza e croccantezza che fa venire voglia di un secondo bicchiere subito.

Lambrusco secco e chips di cavolo nero

La campagna emiliana che scopre il green.

Il Lambrusco secco non ha nulla da invidiare agli sparkling più blasonati. Ha freschezza, colore, una leggera tannicità e quel finale amarognolo che lo rende irresistibile.
Accostalo a delle chips di cavolo nero al forno, magari con un pizzico di sesamo tostato o paprika affumicata. Il risultato è una sinfonia croccante, rustica ma anche sorprendentemente moderna. Un aperitivo che sa di terra e di innovazione.

Nosiola trentina e tartare di funghi

Un bianco gentile che ama i sapori del bosco.

La Nosiola è un vitigno delicato, fresco, con note floreali e leggermente nocciolate. Perfetto per una tartare di funghi champignon crudi, condita con olio evo, pepe, limone e un tocco di scorza d’arancia.
Un antipasto vegetale, crudo e pieno di umami, che valorizza la leggerezza profumata del vino. Ideale per un aperitivo d’autunno o per sentirsi in montagna anche se sei in città.

Aglianico rosato e pane con aglio nero

Il rosa che non è mai banale.

Dimentica i rosé dolciastri e un po’ anonimi. Il rosato da Aglianico ha corpo, carattere e una struttura che lo avvicina a certi rossi eleganti.
Abbinalo a del pane tostato con una crema di aglio nero: dolce, balsamica, intensa. Il contrasto funziona, e diventa anche argomento di conversazione. Un match insolito che si rivela raffinato, e che fa venire voglia di provarne altri.

Malvasia aromatica e robiola alle erbe

Quando il profumo diventa aperitivo.

La Malvasia di Candia aromatica è un vino esuberante, profumatissimo, che si muove tra frutta, fiori e spezie. La sua leggerezza aromatica è perfetta con una robiola fresca alle erbe, spalmata su una fetta di pane integrale tostato.
Il risultato? Un abbinamento in cui il profumo guida il gioco. E funziona benissimo per un aperitivo leggero ma che non passa inosservato.

Verdicchio e tapenade di olive e capperi

Le Marche che sanno di Mediterraneo.

Il Verdicchio Classico Superiore è sapido, vibrante, con una bella acidità e un finale che ricorda le erbe amare.
La tapenade, invece, è un concentrato di sapori mediterranei: olive nere, capperi, acciughe, olio buono.
Servita su crostini caldi o mini grissini sfogliati, crea un abbinamento solare e deciso, in cui il vino ripulisce e rilancia il gusto dopo ogni morso.

Albana secca e scaglie di cioccolato fondente con sale

Il dolce-salato che non ti aspetti.

L’Albana secca, specie quella romagnola, ha struttura, calore e un finale un po’ ammandorlato. Non è solo un vino da pesce: sa reggere accostamenti forti.
Provala con scaglie di cioccolato fondente 70% con un tocco di fior di sale. L’effetto è quello di un aperitivo da fine pasto, perfetto per chi cerca qualcosa che esca dagli schemi ma rimanga elegante.

L’aperitivo può essere anche un piccolo laboratorio di gusto.
Un momento dove il vino incontra il cibo con leggerezza, senza le regole rigide dell’alta cucina, ma con l’intuito che nasce dalla curiosità.
Abbinare un bianco minerale con un formaggio cremoso, o un rosato robusto con una crema saporita, può essere il modo più semplice per scoprire nuove sfumature nel calice.

E poi diciamocelo: la felicità è anche trovare il vino giusto per lo stuzzichino sbagliato.
O almeno così dicono quelli che dell’aperitivo hanno fatto uno stile di vita.

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