Low alcol, bitter, fermentati: i nuovi ingredienti che spingono l’aperitivo in avanti

Fermentati

C’era una volta l’aperitivo tutto gin, triple sec e shakerate da selfie. Quello in cui il drink doveva essere forte, dolce, colorato e possibilmente fotogenico. Ma poi è arrivato il 2025, e le cose si sono fatte più interessanti. E più leggere. Non parliamo solo di calorie, ma di attitudine: un nuovo modo di bere, più consapevole e raffinato, che non rinuncia al piacere, ma lo trasforma.

Oggi l’aperitivo si costruisce con nuovi codici: meno alcol, più gusto, ingredienti alternativi e un pizzico di curiosità in più. La domanda non è più “Cosa ti sbronza?”, ma: “Cosa ti sorprende senza appesantirti?”
Benvenuti nella nuova era del bere intelligente. Quella che gioca con acidità, erbe, fermentazioni e sapori inaspettati, mantenendo il divertimento e aggiungendo profondità.

1. Low alcol: il piacere si fa gentile

Meno etanolo, più finezza. È la nuova regola d’oro del bere moderno. I cocktail si alleggeriscono, ma guadagnano in complessità e charme. Al posto dei superalcolici dominanti, troviamo vermouth raffinati, vini aromatizzati, sake delicati, shrub analcolici e birre sour.

Il futuro del bere non è astemio, ma consapevole. Vuole il gusto pieno, ma senza l’effetto collaterale del “troppo”. La forza sta nella misura.

Cosa trovi nei bicchieri?

  • Un Americano “soft” con bitter artigianale e una soda speziata
  • Cocktail a base di kombucha e vermouth dry, perfetti per stuzzicare il palato
  • Spritz botanici con toniche naturali, tinture homemade e un tocco di agrumi freschi

Tutto è giocato su sottigliezze: meno gradi, più sfumature.

2. Bitter: il nuovo sexy

Chi l’ha detto che l’amaro è roba da vecchi? Oggi l’amaro è desiderabile, moderno, affascinante. Parla un linguaggio adulto, ma accessibile: quello delle erbe, della profondità, della personalità.

Il bitter è tornato sul podio, e lo fa in una versione rinnovata: meno zuccheri, più botaniche. Il risultato? Cocktail che sanno coinvolgere, raccontare, stuzzicare.

In voga ora:

  • Bitter rossi e rosati con note floreali, che profumano di primavera e sorprese
  • Amari contemporanei a base di agrumi amari, rabarbaro, assenzio
  • Bitter analcolici, veri protagonisti del nuovo aperitivo: sì, esistono. E alcuni spaccano davvero.

È una piccola rivoluzione sensoriale che parte dal fondo della lingua… e finisce dritta nel cuore.

3. Fermentati: funk, bollicine e complessità

Il fermentato è il nuovo gourmet. Non è solo una moda, è una filosofia. Bere qualcosa che è vivo — nel gusto, nella struttura, nella storia.

Vino naturale, kombucha, kefir, idromele, shrub: ognuno ha un’identità forte, unica. Ogni sorso è diverso dal precedente, perché fermentato significa mutevole, sorprendente, autentico.

Perché piacciono?

  • Hanno acido naturale, quindi rinfrescano senza bisogno di ghiaccio a pioggia
  • Sono “vivi”, quindi complessi e mai noiosi
  • Regalano un gusto personale, quasi artigianale, che cambia nel tempo e nel bicchiere

Signature trend? Il “Kombu Tonic”: kombucha frizzante, gin al tè verde, lime fresco. Una bomba di freschezza, leggerezza e stile.

4. L’aperitivo come esperienza, non solo rito

Il nuovo aperitivo non è più (solo) un drink con due patatine. È un momento pensato, costruito, raccontato. È una narrazione liquida che parla di territorio, stagionalità, visione.

Non basta più mischiare qualcosa e servire. Ora si cerca la coerenza, il racconto, la sorpresa.

Cambia il modo di bere:

  • Menù stagionali con ingredienti freschi e locali
  • Pairing con tapas vegetali, fermentati o crudité
  • Presentazione curata, ma mai pretenziosa
  • Dialogo continuo tra cucina e bar, tra chef e bartender

Il bicchiere diventa il prolungamento del piatto, e viceversa. Un’esperienza completa.

L’aperitivo 2025 è più leggero, ma non meno intenso.
Più acido e amaro, ma meno aggressivo.
Più fermentato, botanico, curioso, vivo.

Un brindisi con meno alcol, ma molto più da dire.
Perché il vero gusto non sempre sta nei gradi — ma nelle idee che ci stanno dietro.
E fidati, una volta che cominci a bere così… difficilmente torni indietro.

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