Incanto, coinvolgimento e mistero, sono solo alcuni degli ingredienti di una storia degna di questo nome. Ma c’è un altro ingrediente che non può mai mancare, ed è la ripetizione.
Una storia mille volte raccontata, trasmessa e diffusa, col tempo diventa mito.
Edward Bloom, il protagonista di Big fish, lo sapeva bene. E sapeva che una realtà speziata può centrare la verità, molto più di quello che si crede.
Sono i colori di un racconto, in fondo, a renderlo memorabile, come “l’erba così verde, il cielo così blu” di Spectre, il paese che in Big fish inscena l’utopia della felicità.
L’acqua frizzante di un fiume, in cui nuota un pesce inafferrabile ma attratto dalle fedi nuziali, si riverserà negli antri aridi dello scetticismo e ci insegnerà che un sogno se lo racconti non è più solo un sogno.
Le storie, in Big fish, si susseguono una dopo l’altra, come le bollicine di un Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze DOCG.
Spumante bianco intensamente aromatico, generalmente abboccato, che esprime note di mela, sentori speziati e ricordi di erbe aromatiche dei giardini italiani.
Un vino ottenuto da uve Glera, vitigno diffuso in Veneto e in Friuli Venezia Giulia, e coltivato nella sottozona del Cartizze, nel comune di Valdobbiadene (Treviso). Una ristretta area collinare di appena 108 ettari, fra i 200 e i 350 metri sul livello del mare, caratterizzato dalla presenza di marne e calcare.Un territorio che regala al vino caratteristiche talmente uniche da essere riconosciuto come CRU, apice qualitativo della denominazione Prosecco.
Ecco, a pensarci bene, la storia di Big fish potrebbe iniziare anche a Cartizze, luogo di origine delle stesse bollicine contenute nelle mille e una storia raccontate da Edward Bloom.