Il legame tra le donne e il vino è tanto antico quanto affascinante. Nel corso della storia, le donne hanno avuto un ruolo centrale nell’universo enologico, dalla produzione alla degustazione, dalla mitologia alle rivoluzioni culturali. Scopriamo insieme come questo connubio di gusto e storia si è sviluppato nel corso dei secoli.
Il vino nella mitologia
Fin dai tempi antichi, le dee hanno condiviso la scena con il vino. Bacco, il dio romano del vino, era spesso associato a festeggiamenti, e le ninfe dell’antica Grecia erano spesso rappresentate nell’atto di vendemmiare.
Ma non erano solo le divinità maschili a dominare il vino: la dea romana del vino, Libera, e la dea greca del vino, Dionisia, dimostravano che le donne erano strettamente legate alla cultura vitivinicola.
Le donne e la produzione del vino
Nella storia, le donne hanno avuto un ruolo di primo piano nella produzione del vino. In molte culture, le donne erano incaricate di raccogliere e pigiare l’uva, un’attività che richiedeva destrezza e cura.
Nel Medioevo, le monache dei conventi europei erano spesso abili vignaiole, preservando antiche tecniche di produzione. Ancora oggi, molte donne enologhe guidano cantine di successo in tutto il mondo.
L’etichetta e l’evoluzione sociale
Nel corso dei secoli, l’etichetta legata al vino è cambiata, riflettendo l’evoluzione dei ruoli di genere nella società. Nel XVIII secolo, la degustazione del vino era considerata parte dell’educazione delle donne di alta classe, ma nel XIX secolo, l’associazione del vino con l’ubriachezza portò alla segregazione delle donne da questa pratica. Fortunatamente, nel corso del XX secolo, l’approccio al vino si è nuovamente aperto alle donne, permettendo loro di partecipare attivamente alla cultura vinicola.
Donne e vino oggi
Oggi, le donne occupano posizioni di rilievo in tutti gli aspetti dell’industria del vino. Dalla produzione all’enologia, dall’educazione alla sommellerie, le donne stanno dimostrando il loro talento e la loro passione nel mondo del vino; in questo modo, l’associazione tra il genere femminile e il vino è diventata sempre più inclusiva e rappresentativa della diversità e dell’apertura nella società moderna.
A dimostrarlo sono i numerosissimi nomi che costellano questo universo. Solo in Italia, è difficile circoscrivere l’elenco di donne che hanno giocato un ruolo fondamentale in questo settore.
Da Francesca Cinelli Colombini, una delle “signore del Brunello di Montalcino” e pioniera dell’imprenditoria vinicola ad Elisabetta Fagiuoli, l’anima di Montenidoli, che ha dato lustro alla Vernaccia di San Gimignano. Silvia Imparato ha invece portato all’attenzione il vino campano di alta qualità, mentre Pia Donata Berlucchi, è l’indiscussa “signora del Franciacorta”. Queste donne hanno scritto pagine cruciali nella storia del vino italiano.
Donne in cantina
La rassegna non si ferma qui, perché le donne sono una risorsa straordinaria anche come guide in cantina. Albiera Antinori, insieme alle sorelle Allegra e Alessia, dirige la rinomata azienda Marchesi Antinori. Angela Velenosi è la mente creativa di una delle cantine più importanti delle Marche, e Teresa Severini e Chiara Lungarotti guidano con successo una delle realtà più conosciute dell’Umbria.
Elisabetta Gnudi Angelini è al comando di un impero vinicolo che include Caparzo, Altesino e Borgo Scopeto.
Donne nella Critica Enologica e nel turismo del vino
Le donne hanno lasciato il segno anche nella critica enologica. Monica Larner, Kerin O’Keefe e Veronika Crecelius sono alcune delle firme “italiane” di importanti testate straniere del vino. Alessandra Piubello, co-curatrice della Guida Oro I Vini di Veronelli e Matilde Poggi, presidentessa della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, sono altri esempi di competenza enologica al femminile. Mentre nel turismo del vino, Stevie Kim e Marina Nedic contribuiscono in modo significativo all’organizzazione di eventi vinicoli internazionali.
Promuovere il vino: wine influencer
In un mondo che si appoggia sempre più ai social media, le wine influencer femminili giocano un ruolo importante nel promuovere il vino italiano. Il turismo enogastronomico è in costante crescita, grazie anche a figure come Donatella Cinelli Colombini, Magda Antonioli Corigliano, Roberta Garibaldi e Graziana Grassini.
Unisciti a loro
Se sei una donna, stai leggendo questo articolo e sei arrivata fin qui, non puoi non essere una wine lover in cerca di una spinta. A questo ci pensa l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino:
“Fondata nel 1988 su iniziativa di Elisabetta Tognana, è un’associazione senza scopi di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva enologica e della società tutta”.
Insomma, le Donne del Vino si raccontano come imprenditrici multitasking capaci di gestire con successo diverse attività che spaziano dalle cantine all’agriturismo e alla ristorazione. Sono anche attive partecipanti a fiere nazionali e internazionali che viaggiano per rimanere informate e aggiornate sulle ultime tendenze del settore.
Nel corso degli anni, le Donne del Vino si sono distinte per il loro impegno a promuovere lo sviluppo sostenibile delle aree agricole e la salvaguardia di vitigni autoctoni rari e vigneti storici. Lo hanno fatto molto attraverso attività di formazione che hanno tenuto in più occasioni, tra cui durante le Giornate delle Donne del Vino (tra il primo e il 12 Marzo 2023).
In alto i calici, alla storia e al futuro
Sostanzialmente, rispetto a quello che possono pensare in molti, il legame tra donne e vino è profondo e intramontabile.
Dalle dee mitologiche alle donne dei nostri giorni, le donne hanno sempre avuto un posto di rilievo nella storia enologica. Oggi, fortunatamente, ancor più di un tempo.
Un brindisi alle donne nel mondo del vino, che il loro ruolo crescente porti ancora più sapore e varietà alle nostre esperienze vinicole. E un brindisi anche a te, che forse potresti essere una di loro!