Costruire un aroma: botaniche, bitter e profumi

Drink, aromi, botaniche, bitter e profumi

Quando il cocktail inizia… dal naso

Ti è mai capitato di sorseggiare un cocktail e di pensare: “Buono, ma mi manca quel qualcosa”?
Quel “qualcosa” potrebbe essere proprio l’aroma, e fidati, è fondamentale. Un buon cocktail lo bevi con la bocca, ma un cocktail memorabile lo senti prima di tutto con il naso. Ed è proprio qui che sta il segreto di ogni grande drink: costruire un’aroma coerente, che non solo completi il gusto, ma lo anticipi e lo accompagni durante tutta l’esperienza.

L’aroma è tutto

Sapevi che il 75% di quello che gusti in realtà lo stai annusando?
Esatto! La tua percezione del gusto dipende in gran parte dal naso.
Questo è il motivo per cui alcuni cocktail sembrano “vuoti” anche se ben dosati. Se manca l’architettura aromatica, il drink non avrà quella profondità che lo rende speciale. Quando costruisci un cocktail, pensa a come l’aroma si evolve durante il sorso: deve preparare il palato, accompagnarlo e lasciarti qualcosa anche dopo che hai finito il bicchiere.

E se pensi che gli abbinamenti aromatici siano una questione di casualità, pensaci ancora. La scienza dietro gli aromi è ben definita e, come insegna The Flavor Bible, si tratta di pattern molecolari. In pratica, alcuni sapori funzionano meglio insieme perché le molecole degli ingredienti si rafforzano a vicenda.

I tre livelli aromatici

Per costruire un aroma coerente, è utile pensare a tre livelli principali: botaniche, bitter e profumi.

  1. Botaniche: la base olfattiva

Le botaniche sono quelle note aromatiche che trovi nel gin, negli infusi, nelle distillazioni e nei garnish. Sono le parole del vocabolario olfattivo del bartender. Pensa a spezie come il cardamomo o il pepe rosa, erbe come la salvia o il basilico, fiori delicati come la lavanda, o agrumi freschi come il lime o il bergamotto. Ogni botanica ha una sua personalità, e la scelta giusta può dare profondità al tuo cocktail. Puoi utilizzarle in infusioni a freddo, a caldo, oppure come garnish funzionali, come scorze grattugiate o bouquet aromatici.

  1. Bitter: la struttura aromatica

I bitter sono come la spina dorsale di un cocktail, una componente che aggiunge complessità e struttura. Non sono solo amari, ma veri e propri concentrati aromatici che riescono a riequilibrare la dolcezza e a dare un finale persistente. E se sei un po’ nerd come me, ti consiglio di provare a fare i tuoi bitter home-made: infusi alcolici con spezie, erbe e radici come la china o l’angelica possono creare una base davvero interessante per i tuoi drink.

  1. Profumi e vapori: la parte volatile

Qui entra in gioco il naso, che ha il ruolo da protagonista. L’aroma non si ferma al liquido nel bicchiere: si diffonde nell’aria. Puoi aggiungere zeste espresse sopra il drink, spruzzi di essenze come l’acqua di rose o il fumo di erbe affumicate. E che dire delle nebulizzazioni di essenze, come quelle che trovi nel Sazerac? Questi dettagli volatili sono come una firma olfattiva che anticipa il sorso e ti prepara al gusto.

Come si costruisce un aroma coerente?

Ecco il trucco: scegli una nota principale e costruisci intorno a essa.
Se, ad esempio, decidi di lavorare con il bergamotto come nota principale, potresti usarlo insieme a un bitter agrumato che ne esalta la freschezza. Poi, per dare un tocco più complesso, aggiungi un’eco floreale o speziata, come una spruzzata di acqua di rose. Un buon garnish può essere il punto finale: pensa a una foglia di salvia bruciata, a un bastoncino di cannella che si fa sentire prima del sorso, o una zeste espressa che rilascia la sua essenza nell’aria. La chiave è trovare l’equilibrio giusto, come un’orchestra che suona all’unisono.

Secondo The Flavor Matrix, l’aroma funziona quando le molecole chiave si rafforzano a vicenda: il classico 1 + 1 = 3.

Esempi pratici

Se vuoi qualche esempio concreto per farti venire l’acquolina, ecco alcune idee:

  • Negroni Floreale: Gin infuso alla lavanda + vermouth rosso + bitter arancia. Garnish: fiore edibile + spray di acqua di fiori d’arancio. Un Negroni che sembra un giardino in fiore!
  • Margarita Botanica: Tequila infusa al basilico thai + succo lime + sciroppo agave. Bitter cetriolo + spruzzata di acqua tonica al rosmarino. Un Margarita che ti trasporta in un campo di erbe fresche.
  • Old Fashioned Affumicato: Bourbon + bitter cacao + zucchero al timo. Garnish: legno di quercia bruciato. Un Old Fashioned che sa di fumo e legno, perfetto per le serate più fredde.

Il naso comanda

Ricorda: quando progetti un drink, inizia dal naso. Ogni elemento deve parlare al tuo olfatto prima che alla bocca. Un cocktail con un aroma coerente non solo è più interessante, ma diventa qualcosa che puoi riconoscere anche a occhi chiusi. La prossima volta che sei al bancone, fai un passo indietro, annusa e pensa a come costruire il tuo cocktail, partendo proprio da lì.

Fonti:

The Flavor Bible, Karen Page & Andrew Dornenburg
The Flavor Matrix, James Briscione
Liquid Intelligence, Dave Arnold
Esperienze pratiche da banco

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