Come tenere il vino in casa senza bisogno di una cantina interrata

Bottiglie di vino sul bancone della cucina

Hai appena acquistato una bottiglia di vino che ti sembrava perfetta per una serata speciale, oppure ti è stata regalata, o magari l’hai comprata in vacanza, con la promessa che l’avresti aperta “al momento giusto”.
E ora, eccoti qui, con la domanda che ti assilla: dove la metto? Frigorifero? In quel mobile della sala che ormai è diventato il “posto dove metto tutto”? O forse accanto alla moka, così giusto per restare in tema con la cucina?

Rilassati. Anche senza una cantina interrata in tufo umido e senza trasformare casa tua in una “caverna del vino”, puoi conservare il tuo vino nel miglior modo possibile (o comunque senza troppa ansia da collezionista). Seguendo qualche semplice regola, vedrai che il vino starà bene anche a casa tua. Ecco come fare, con criterio ma senza fare troppo caso ai dettagli da esperti sommeliers.

La posizione: no a verticale e scossoni

Prima di tutto, se hai comprato un vino con il tappo in sughero, c’è una regola d’oro: il vino va sempre tenuto sdraiato. Sì, proprio così, in orizzontale. Questo accorgimento non è solo una questione estetica, ma di buona conservazione. Il motivo è semplice: tenendo la bottiglia sdraiata, il vino entra in contatto con il tappo, mantenendolo umido e evitando che si secchi. Se il tappo si secca, c’è il rischio che l’aria entri nella bottiglia, compromettendo il vino. Se invece hai una bottiglia con tappo a vite, puoi tranquillamente tenerla in piedi, ma sempre lontano da vibrazioni e fonti di calore.

Ecco un’altra regola fondamentale: evita di mettere il vino in posti troppo esposti ai movimenti e alle vibrazioni. Può sembrare una sciocchezza, ma il vino è un po’ come una persona sensibile: non ama essere scosso. Quindi, evita di metterlo in posti come il davanzale della finestra (dove può ricevere luce diretta), sopra il frigorifero o vicino al forno. Il vino, infatti, è una bevanda che ama l’ombra, la tranquillità e la stabilità.

La temperatura: più importante di quel che pensi

La temperatura è il secondo nemico del vino, subito dopo il calore eccessivo. Non bisogna mai lasciarlo a temperature troppo alte o troppo basse, e mai soprattutto a temperature che fluttuano troppo. L’ideale sarebbe mantenerlo tra i 12 e i 18 gradi Celsius, con una temperatura stabile, per evitare che il vino invecchi troppo velocemente o che ne venga compromesso il gusto.

Se non hai una cantina o un wine cooler, non preoccuparti. Il miglior posto in casa per conservare il vino è un armadio basso e interno, lontano da finestre e da fonti di calore. Lontano dalla luce solare diretta e da sbalzi di temperatura improvvisi. Se hai spazio, anche una scatola in legno o cartone può essere un valido alleato: aiuta a proteggere il vino dai cambiamenti di temperatura.

Cosa evitare? Garage che d’estate diventano bollenti, ripostigli sopra i caloriferi, o quella famosa credenza della nonna, sempre esposta a correnti d’aria.

La luce: amica del vino? No, grazie

Un altro fattore fondamentale per la conservazione del vino è la luce. La luce, in particolare quella solare o artificiale forte, ha un effetto negativo sul vino. In breve, accelera il processo di invecchiamento e può compromettere anche gli aromi più delicati. Le bottiglie trasparenti sono le più vulnerabili in questo senso, ma anche quelle di vetro scuro non sono esenti: l’esposizione prolungata alla luce danneggia comunque il vino.

Quindi, dove tenere le bottiglie? In un posto buio, fresco e possibilmente avvolte in carta o riposte in scatole. Il vino, infatti, non ha bisogno di essere esposto in vetrina come una decorazione. Si tratta di una bevanda preziosa, sì, ma non è il caso di metterla in mostra come un cimelio.

Quanto si conserva un vino a casa?

La risposta a questa domanda dipende dal tipo di vino che hai comprato. Però, come regola generale, ci sono alcune linee guida utili per capire quanto tempo un vino può essere conservato prima che inizi a perdere le sue qualità.

  • Spumanti e rosé leggeri: vanno consumati entro 1 anno.
  • Bianchi freschi: durano generalmente da 1 a 2 anni.
  • Bianchi strutturati o macerati: si conservano meglio da 2 a 4 anni.
  • Rossi semplici: in genere, il loro periodo di conservazione è di 2-3 anni.
  • Rossi importanti: questi sono i vini che, se ben conservati, possono durare anche 5-10 anni (e anche oltre).

E la regola d’oro? Non tenere mai una bottiglia per troppo tempo solo per paura di aprirla. Il vino, infatti, è fatto per essere goduto, non per essere custodito come una reliquia. Meglio una bottiglia aperta in una serata qualsiasi che una bottiglia chiusa in attesa di un’occasione che potrebbe non arrivare mai.

Bonus: e una volta aperto?

Ah, la fatidica domanda: e una volta che ho aperto la bottiglia, quanto tempo posso conservarla? La risposta dipende dal tipo di vino:

  • Bianchi e rosati: vanno conservati in frigorifero, ben tappati. Possono durare al massimo 2-3 giorni.
  • Spumanti: devono essere consumati abbastanza velocemente, massimo 1-2 giorni, e con un tappo apposito per spumanti.
  • Rossi: anche i rossi vanno tappati, e conservati in un posto fresco (non è necessario metterli in frigo), con una durata massima di 3-4 giorni.

Se vuoi fare le cose per bene, puoi usare una pompetta per togliere l’aria dalla bottiglia o, in alternativa, travasare il vino rimasto in bottiglie più piccole. In questo modo, il vino resterà più fresco più a lungo.

Regola d’oro di questo episodio:

Il vino non è un cimelio. Se lo conservi correttamente, vivrà più a lungo. Ma non aspettare troppo prima di aprirlo e gustarlo. Meglio una bottiglia aperta per una serata qualunque, che una bottiglia chiusa per un’occasione che non arriva mai.

Se ti sei perso il secondo episodio, dove abbiamo parlato di come scegliere il vino giusto per ogni occasione, puoi recuperarlo subito. O se sei curioso di sapere come fare per non farti prendere dall’ansia quando arriva il momento di aprire la bottiglia, preparati per il prossimo episodio!

Divertiti con noi

iscriviti alla newsletter

Hai già letto anche questi?

Aperitivi ludici: 5 locali dove il cocktail si gioca
Bere e giocare è un mix perfetto che ti permette di ridere, provocare e anche di allearti.
“Senti che buccia”: la kombucha italiana che trasforma gli scarti in sorso sensato
C’è chi butta la parte bianca del limone. E chi ci costruisce una bevanda fermentata, sostenibile e pure buona
Aperitivo a Palermo: 5 posti veri dove brindare tra street food, rooftop e meraviglia barocca
Scopri 5 posti imperdibili per l'aperitivo a Palermo, tra cocktail sofisticati, rooftop panoramici e street food tipico.
Aperitivo a casa con gli amici: come non cucinare ma fare comunque un figurone
Un tavolo ricco di sapori, un drink fresco e ben servito e una playlist rilassante sono tutto ciò di cui hai bisogno.
Aperitivi sensoriali: 5 esperienze dove il gusto si fa viaggio
In un mondo dove tutto corre veloce, sono un'opportunità per rallentare, per connettersi con i propri sensi
Quale prosecco usare per il Mimosa? Guida alla scelta perfetta
Non tutte le bollicine sono uguali, e se scegli il prosecco giusto, il risultato è un Mimosa fresco, equilibrato e irresistibile.