La storia del Godfather rimane ancora avvolta dal mistero. Secondo le voci che girano ai banconi di tutto il mondo, sono due le versioni più accreditate. La prima arriva direttamente dal periodo del post proibizionismo americano, quando il barista di origini italiane Donato “Duke” Antone inventò questo cocktail a base di scotch whisky e liquore di amaretto. La leggenda narra che il barman compose questa accattivante miscela in onore dei gangster italo-americani che frequentavano il suo locale di Los Angeles.
Sarà stato per il timore reverenziale, o forse per le laute mance, che Duke decise di mettere il proprio genio e il suo gusto al servizio delle gole dei malavitosi locali. Il liquore di amaretto sarebbe, secondo questa tesi, un chiaro omaggio all’Italia, mentre il whisky, si sa, è da sempre la bevanda dei duri.
Pure la seconda versione riguardante la genesi del Godfather è legata al Bel Paese, e a un mito del cinema americano come Marlon Brando. È risaputo che l’attore di Apocalypse Now e Ultimo Tango a Parigi amasse l’alcool in maniera smisurata. Tanto che qualcuno decise di inventare questa nuova bevanda apposta per lui. Il nome sarebbe un omaggio al personaggio di don Vito Corleone, interpretato dall’attore statunitense nel film Il Padrino (The Godfather in lingua originale) di Francis Ford Coppola nel 1972. A quanto pare, Marlon Brando adorava davvero questo cocktail, tanto da annoverarlo tra i suoi preferiti.