Le origini del cocktail sono piuttosto incerte: la prima traccia risale al 1927 quando appare il nome Cosmopolitan. Ma all’epoca non aveva a che vedere con la ricetta odierna: era realizzato con whisky, vermouth, vodka e punch svedese dal barista scozzese Harry MacElhone.
Un altro accenno si traccia nel 1934, quando si realizzava con gin, sciroppo di lampone, succo di limone e triple sec. La storia di cui abbiamo notizia passa al 1968, quando si cercò di diffondere il succo di mirtillo anche fra il pubblico adulto.
Le origini precise della creazione del cocktail sono ancora un mistero: ci sono molte ipotesi ma nessuna certezza. Si mormora che Neal Murray, barista della steak house di Minneapolis modificando il cocktail Kamikaze realizzò il Cosmopolitan.
Secondo altri è opera di Cheryl Cook, barista al The Strand di South Beach, che lo inventò per soddisfare la sua esigente clientela con una combinazione di vodka, limone, triple sec e succo di mirtillo. Un’ulteriore teoria sostiene che nello stesso periodo il barman John Caine di Provincetown stava sperimentando una ricetta simile.
Per quando riguarda il nome, alcuni affermano che l’appellativo sia da ricondursi all’esclamazione “How cosmopolitan”, da parte di un cliente appena dopo l’assaggio. Altri pensano che derivi dall’omonimo magazine, dopo aver pubblicato un articolo in cui lodava la proprietaria del The Strand.