Cocktail Benedict

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Storia e origini del cocktail Benedict

Il Cocktail Benedict viene preparato con Whisky, Ginger Ale Dry e Benedictine, il liquore da cui prende il nome e che viene fabbricato solo in Normandia a Fècamp, messo a punto da un monaco veneziano presso l’Abbazia di Fècamp nel 1510. Nasceva come una sorta di elisir, apprezzato come digestivo dal Re di Francia Francesco I. Durante la Rivoluzione Francese i monasteri si svuotarono e le ricette andarono perse. Il liquore non fu più prodotto fino al 1863 quando un mercante di vini, Alexandre Le Grand, trovò la ricetta e decise di avviare nuovamente la produzione.

L’elisir assunse il nome di Benedictine, come omaggio al monaco benedettino suo inventore. Il successo fu travolgente, la Francia iniziò a produrne 150 mila bottiglie all’anno, poi aprì un punto vendita a Parigi. Viene distillato diverse volte e fatto invecchiare 2 anni, poi imbottigliato a Beacuaire. Negli anni Trenta a New York nasce il primo cocktail Benedictine, successivamente tramutato in Benedict. Inizialmente veniva realizzato con 60% di Benedictine e 40% di Brandy.

Il liquore nasce dalla lavorazione curata in quattro step: distillazione delle spezie con arancia, limone, cannella, vaniglia; macerazione della barbabietola; invecchiamento degli alcol con miscelazione di miele e infusione di zafferano. Infine, invecchiamento ulteriore per altri due anni nei fusti di rovere.

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liquore benedictine
bourbon whiskey jim beam
ghiaccio

Ingredienti e preparazione del cocktail Benedict

Il Cocktail Benedict si prepara con i seguenti ingredienti:


4-5 cubetti di ghiaccio


1/4 di liquore Benedictine


3/4 di scotch whisky


ginger Ale Dry

Il cocktail Benedict si prepara mettendo quattro o cinque cubetti di ghiaccio nel bicchiere, versando prima una parte di Benedictine e poi tre parti di Scotch Whisky. Dare una piccola mescolatina quindi riempire con Ginger Ale Dry e ultimare il mix .Il cocktail si prepara mettendo quattro o cinque cubetti di ghiaccio nel bicchiere, versando prima una parte di Benedictine e poi tre parti di Scotch Whisky. Dare una piccola mescolatina quindi riempire con Ginger Ale Dry e ultimare il mix.

Attenzioni che si devono avere nella scelta ingredienti

Il cocktail Benedict si compone di pochi ingredienti, per questo è indispensabile prestare massima attenzione alla scelta dei prodotti per la sua realizzazione. In primo luogo il Benedictine deve essere quello originale francese. Il suo sapore è intenso, fatto con 27 erbe, spezie e bucce, ha un gusto tra il dolce del miele e la liquirizia, molto denso e anche particolare. Un prodotto vecchio stile che deve però essere autentico, per questo è indispensabile non affidarsi a liquori dal nome simile ma non provenienti dalla Francia. La ricetta originale viene prodotta solo lì e segue un iter meticoloso in grado di dare queste caratteristiche al cocktail.

Il Whisky si utilizza per stemperarlo, facendolo diventare una sorta di Martini. Il Whisky originale viene prodotto in Scozia, quindi è consigliabile scegliere un prodotto autentico. Sostanzialmente si possono utilizzare sia i whisky Blendend come il Johnnie Walker o il Ballantine’s, facili da reperire con un mix di diversi scotch di malto provenienti da varie distillerie e un gusto finale abbastanza bilanciato che i Single Malt che sono più cari decisamente ma provenienti da una sola distillazione quindi dal gusto più fine e ricercato. Le altre tipologie di Whisky non sono indicate perché andrebbero a compromettere la resa finale.

 

Per finire il Ginger Ale Dry, una bevanda analcolica al gusto zenzero. Questo è un miscelatore ed è anche quello che dona corposità e colore al cocktail. Si può trovare sia quello più dorato di tipo irlandese, oppure quello canadese che è più chiaro con una forte prevalenza di zenzero. Possono essere utilizzate entrambe le tipologie per la produzione del cocktail.

 

Strumenti utili alla preparazione del cocktail

Per il cocktail Benedict non occorre alcuno strumento particolare ma solo uno stirrer per girare gli ingredienti. Si versano direttamente nel bicchiere sul ghiaccio e vanno leggermente mescolati prima di servire. Non bisogna impiegare lo shaker nè filtrare il contenuto.

 

Varianti del Benedict Cocktail

Per renderlo meno speziato e dal sapore deciso qualcuno utilizza sostituire il Ginger Ale Dry con il succo di limone, shakerando tutti gli ingredienti, filtrando tutto e servendo in una coppa da cocktail con scorza di limone. Altra variante è il Benedict Arnold Palmer che viene preparato con circa 35 ml di liquore Benedictine, 28 ml di Vodka, un cucchiaio di succo di limone, una spruzzata di sciroppo e qualche goccia di Hella Bitter Citrus.

Bisogna mescolare tutto, tranne la soda, nello shaker con il ghiaccio. Quindi riempire il bicchiere (possibilmente highball) con ghiaccio, cocktail, finendo con soda e mescolando. Aggiungere per servire un ramo di rosmarino. Questa variante del cocktail è molto più fresca e tende a stemperare quel forte gusto speziato che caratterizza il Benedict, si tratta di una sua versione più moderna maggiormente apprezzata dai giovani.

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Come si serve il cocktail Benedict: in che bicchiere e con che guarnizioni

La sua versione classica viene servita in un bicchiere alto con ghiaccio e scorza di limone. Talvolta con stirrer senza girare direttamente. Viene però servito anche nella coppa Martini, soprattutto quando si utilizza il Ginger Ale originale che quindi ne rende il colore particolarmente intenso.

3 location migliori al mondo dove berlo

Il luogo migliore in assoluto dove berlo è in Francia, presso i monaci benedettini perché preparano il cocktail migliore in assoluto avendo un Benedictine originale e puro. All’interno di molteplici aree del Paese è possibile gustare la versione originale, ma quella migliore al mondo si prepara presso il Castello Bénédictine a Fécamp dove è nato proprio il liquore.

Il cocktail viene preparato egregiamente anche a New York dove dopotutto è stato inventato. La versione qui è più cosmopolita, sicuramente meno aromatica. Infine, per sorprendere il palato c’è la preparazione in Scozia, dove grazie alla produzione diretta e l’ampia scelta di Whisky si può apprezzare il variare dell’intensità del cocktail Benedict con l’utilizzo di diverse tipologie di distillato.

Curiosità sul cocktail Benedict

Sorprende che ancora oggi i portatori del suo successo siano i monaci francesi che si impegnano con cura alla preparazione non solo del liquore ma anche della altre varietà di cocktail. In Francia però viene impiegato soprattutto di pomeriggio, prima della cena, come accompagnamento ad un corposo antipasto o ad un simpatico aperitivo. Parliamo di un cocktail dal gusto classico, ideale per gli amanti dei sapori forti e molto speziato.

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