Nel 1909, grazie a un ufficiale della Marina di ritorno da Cuba, venne importato in territorio americano il Rum Bacardi e dopo l’introduzione del Daiquiri, nel 1913 nacque il cocktail Bacardi, diverso dal Daiquiri per la sostituzione dello zucchero con granatina e melograno.
Anche se negli anni seguenti la pubblicità del cocktail creò un po’ di confusione tra Bacardi e Daiquiri, i veri barman portarono avanti la formula corretta fino al periodo d’oro del cocktail.
Verso la metà degli anni 30’ il Bacardi trovò finalmente la sua massima espressione, diventando uno dei cocktail più venduti e richiesti a New York e in America. L’azienda si ritrovò in una posizione di prestigio e per la prima volta il suo marchio divenne il nome diretto di un cocktail. Questo aspetto tuttavia portò anche dei lati negativi: diversi bar non utilizzavano il Bacardi, ma sostitutivi di qualità inferiore. Per risolvere il problema l’azienda si rivolse ai suoi avvocati che mandarono dei funzionari sotto mentite spoglie a ordinare in vari locali il cocktail Bacardi. Nel tempo registrarono e valutarono le caratteristiche di ogni bevanda che degustarono sotto quell’appellativo.
Dopo diverse cause legali intraprese dall’azienda, nel 1937, a seguito della sentenza ottenuta in Corte Suprema, il cocktail poteva vantare dell’appellativo Bacardi solamente se era preparato con lo stesso.