Champagne Gin Fizz: un Negroni che fermenta

Due Champagne Gin Fizz

Immagina un incontro, un abbraccio perfetto, tra il mondo della mixology e quello del vino, con tutte le sue attese, le sue bollicine naturali e la sua profondità. Un momento che prende vita nel calice di un cocktail che ha il potere di stupire, di suscitare curiosità e di risvegliare i sensi: il Champagne Gin Fizz. Ma attenzione, non stiamo parlando del classico Gin Fizz allungato con un po’ di bollicine dallo Champagne. No, questo è qualcosa di molto più intrigante, qualcosa che unisce l’arte della miscelazione con la tradizione della fermentazione vinicola. È un cocktail fermentato in bottiglia, una creazione che sfrutta il lievito da spumante, rendendolo ricco di quella complessità unica che solo una bollicina artigianale può avere. È un piccolo esperimento che, partito come curiosità, ha raggiunto lo status di leggenda.

Le origini: Londra, sperimentazione, follia controllata

Tutto ha avuto inizio a Londra, grazie a uno dei mixologist più visionari al mondo: Ryan Chetiyawardana, meglio conosciuto come Mr. Lyan. Questo nome, ormai sinonimo di innovazione, ha segnato un punto di svolta nel mondo dei cocktail. La sua idea era tanto semplice quanto geniale: prendere un cocktail classico come il Gin Fizz, smontarlo nei suoi componenti principali, bilanciarli alla perfezione e poi ricomporli in bottiglia. Ma non si è fermato qui. Ha aggiunto un ingrediente che di solito non appartiene al regno dei cocktail: il lievito. Un lievito che, come quello utilizzato per lo Champagne, inizia la sua magia una volta che viene lasciato fermentare nella bottiglia. Un processo che, anziché richiedere soda per le bollicine, dà vita a una carbonatazione naturale. Et voilà, il risultato è un drink frizzante che racconta una storia di creatività e ricerca!

Come funziona lo Champagne Gin Fizz?

La preparazione di questo cocktail richiede un po’ di pazienza, ma il risultato finale è un trionfo di gusto e di bollicine che non ha bisogno di nulla per stupire. Il primo passo è preparare la base del cocktail: un mix perfetto di gin, succo di frutta fresco e un cordial acido, un concentrato di sapori che doneranno al drink quel caratteristico equilibrio tra dolcezza e acidità. Ma il segreto non sta solo in questa base, bensì nell’aggiungere lievito Champagne, come quello che si trova nelle bottiglie dei grandi spumanti, tipo il Lalvin EC-1118. Questo lievito avvia il processo di fermentazione, che avviene direttamente in bottiglia. Una volta imbottigliato, il cocktail deve essere lasciato a fermentare a una temperatura controllata, come se fosse un vino in evoluzione. Dopo un periodo di attesa, il risultato è un cocktail che si serve freddo, con la stessa eleganza di un metodo classico.

Il risultato finale? Un drink che non solo frizza, ma che si distingue per la sua complessità. È secco, asciutto, ma al tempo stesso ricco di note che ricordano il pane appena sfornato, quelle sentori che si sprigionano durante la fermentazione, e che danno al drink una profondità e un carattere unici. Le bollicine, così naturali, sembrano danzare sulla lingua, mentre ogni sorso rivela nuove sfumature di sapore.

La ricetta (versione batch per 6 bottiglie)

Per il cordial (Lemon & Lime Gomme):

  • 50 g scorza di limone
  • 40 g scorza di lime
  • 270 ml di acqua
  • 600 g di zucchero
  • 30 ml di vodka
  • 3 g di acido citrico
  • 2 g di acido malico

Cuoci a 60°C per 2 ore. Filtra. Aggiungi zucchero, acidi e vodka. Conserva.

Per il cocktail:

  • 400 ml di acqua
  • 10 g di lievito Champagne
  • 170 ml di gin
  • 90 ml di cordial
  • Acqua di fiori d’arancio (per servire)

Attiva il lievito (acqua a 35°C, lascia riposare per 5 minuti).

Unisci tutti gli ingredienti e mescola bene. Imbottiglia in bottiglie da spumante sterilizzate. Tappa. Lascia fermentare per 9 giorni a 30°C. Dopo 48 ore di raffreddamento, è pronto per essere servito in flute con uno splash di acqua di fiori d’arancio.

Attenzione: fermentare non è uno scherzo

Questo processo richiede un’accurata attenzione a ogni dettaglio. Non usare bottiglie leggere o non adatte alla pressione, come quelle da vino normale: solo bottiglie da spumante, robusti e progettate per resistere alle bollicine. Inoltre, fai attenzione a non eccedere con gli zuccheri: una pressione eccessiva potrebbe causare una pericolosa esplosione. La temperatura è un altro fattore cruciale: troppo calda e il lievito morirà; troppo fredda e non avrai la giusta carbonatazione. Monitora costantemente e sigilla le bottiglie con cura. Il lavoro è delicato, ma il risultato sarà una sorpresa.

Il Champagne Gin Fizz non è solo un drink: è una vera e propria dichiarazione d’intenti. È un omaggio alla mixology, ma anche un incontro con l’enologia, dove la fermentazione diventa l’ingrediente che unisce innovazione e tradizione.

Questo cocktail richiede pazienza, precisione e, soprattutto, una buona dose di spirito da laboratorio. Ma il risultato non delude mai: ogni sorso è un viaggio che sorprende, una nuova esperienza sensoriale che non si dimentica facilmente. Al primo “pop” della bottiglia, e al primo sorso frizzante, il Champagne Gin Fizz conquisterà ogni palato.

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