Cocktail Bloody Mary

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Storia e origini del Bloody Mary

Nonostante le aspettative di molti, le origini del Bloody Mary non hanno a che fare con Mary Tudor (figlia di Enrico VIII e Caterina d’Aragona, nota per la sua morte sanguinaria).

La sua nascita infatti si riconduce all’era del proibizionismo e della scena letteraria americana che animava i bar di Parigi.

Negli anni Venti il bartender Fernand Petiot inventò la versione basica del Bloody Mary e la servì ai clienti dell’Harry’s Bar di Parigi. Il nome nacque da una conversazione con un ragazzo che frequentava il bar che suggerì all’ideatore del cocktail di ispirarsi alla regina dalla reputazione sanguinaria.

Alla fine del proibizionismo Petiot si spostò a Manhattan per lavorare nel prestigioso King Cole Bar del St. Regis Hotel, i cui gestori volevano approfittare della popolarità del cocktail presso la “corte” letteraria americana

Eppure, per venire incontro alla loro sensibilità, più puritana di quella europea, proposero di cambiare il nome in Red Snapper. Ben presto però furono costretti a modificarlo e Red Snapper rimase il nome di una versione alternativa del Bloody Mary, che al St. Regis acquisì la sua ricetta definitiva.

I benestanti della metropoli infatti ritenevano la bevanda un po’ insipida e chiesero a Petiot di darle maggiore sprint. Il bartender allora aggiunnse al succo di pomodoro condimenti dal sapore deciso come tabasco, pepe nero, pepe di Caienna, salsa Worcestershire e limone, portando il Bloody Mary ad essere un cocktail conosciuto in tutto il mondo.

bloody mary
limone
vodka absolut
peperoncinosucco di pomodoro

Ingredienti e preparazione del Bloody Mary

Scegliere le materie prime migliori è molto importante, dato che il Bloody Mary richiede diverse tipologie di ingredienti freschi che devono sapersi combinare perfettamente tra loro. Questi sono quelli che non possono assolutamente mancare:


3 parti di vodka


6 parti di succo di pomodoro


1 parte di succo di limone fresco


2 spruzzi di salsa Worcestershire


uno spruzzo di Tabasco


sale di sedano


pepe

La versione ufficiale del cocktail, come presente nel listino IBA, prevede che tutti gli ingredienti siano mescolati all’interno di un bicchiere di tipo highball, per poi essere trasferiti all’interno del tumblr alto, dove sarà stato posizionato qualche cubetto di ghiaccio. Tutti gli ingredienti devono essere miscelati in maniera delicata e non agitati, per poi servire il drink con un gambo di sedano e una fettina di limone. Ad ogni modo, questo cocktail può essere personalizzato con moltissimi altri ingredienti. Per la guarnizione si utilizzano spicchi di limone, coste di sedano, olive o a piacere.

Versioni alternative del Bloody Mary

Il succo di pomodoro e la vodka sono i due elementi principali che non possono mancare, ma le spezie sono legate alle preferenze individuali. Si tratta infatti di un cocktail che invita alla sperimentazione, poiché non richiede competenze tecniche, ma solo creatività culinaria. È possibile aggiungere di tutto, sia alla bevanda stessa, sia come guarnizione da mangiare.

Alcuni Bloody Mary serviti nei ristoranti sono pensati per per essere un pasto più che un drink e sono completi di spiedini inseriti nel bicchiere: sono molto diffusi gli hamburger mini, o slider, i gamberi alla griglia e il sashimi.

Tra le versioni alternative più famose, in cui cambia la tipologia di alcol impiegato, il Bloody Fairy sostituisce la vodka con l’assenzio, mentre nel Red Snapper, più diffuso in Inghilterra, la vodka lascia il posto al gin. A seconda del luogo in cui viene preparato, può essere personalizzato per rendere omaggio all’immaginario locale, come nel caso del Bloody Geisha, che contiene sake. La versione analcolica si chiama Virgin Mary.

 

Strumenti necessari per preparare il Bloody Mary

Per la guarnizione si utilizzano spicchi di limone, coste di sedano, olive o a piacere. Infine, gli strumenti necessari per la preparazione del cocktail includono un bicchiere graduato (o misurino), un bicchiere miscelatore (o highball), un cucchiaio lungo, una pinza per il ghiacchio e un tumblr alto per servire.

 

Come si serve: bicchiere e guarnizioni

Il Bloody Mary viene servito rigorosamente all’interno di un tumblr alto, dalla forma allungata e dalle linee essenziali, che permette alle diverse guarnizioni di rimanere posizionate al meglio. È indispensabile avere a disposizione delle fettine di limone fresco e del sedano tagliato a coste, da inserire nel verso della lunghezza. Altre guarnizioni molto diffuse includono le olive e i gamberi, che ricordano il classico cocktail di gamberi.

bloody mary

Dove bere i migliori Bloody Mary nel mondo

Il bar del St. Regis, il King Cole, è il luogo dove il cocktail ha assunto la sua forma definitiva e conosciuto il successo. Pur non essendo un luogo particolarmente economico, vale la pena provare il Bloody Mary in uno dei luoghi cruciali per la sua storia. Qui i baristi rendono omaggio a chi li ha preceduti, ghiacciando alcuni calici da vino e versandovi un’abbondante dose di vodka, per poi aggiungere il mix protetto da una ricetta segreta.

Anche se non è sperimentale come altre versioni, il fascino della storia contribuisce a rendere l’esperienza di alto livello. Per coloro che vogliono risalire ancora di più alle origini, l’Harry’s Bar di Parigi è il luogo perfetto. Qui la creazione di Periot a base di succo di pomodoro e vodka ha conquistato i palati dei parigini, ma soprattutto degli artisti, nonché clienti abituali, F. Scott Fitzgerald ed Ernest Hemingway.

Tutt’oggi il cocktail viene preparato in modo straordinario all’Harry’s Bar e riesce a mettere d’accordo i diversi estimatori della bevanda. Tornando dall’altra parte dell’oceano Atlantico, è interessante notare come la ricetta del Bloody Mary si sia fatta strada gradualmente verso sud, arrivando nella capitale alcolica degli stati meridionali, New Orleans.

Nella città della Louisiana il Bloody Mary viene servito con guarnizioni a base di verdura locale, come l’okra. Il locale di riferimento è il Stingray’s Seafood, che appone sul bicchiere un gigantesco granchio preparato secondo la tradizione tipica.

Curiosità sul cocktail Bloody Mary

Negli Stati Uniti, il Bloody Mary viene considerato una valida cura per alleviare i postumi di una sbornia. Ciò si deve in gran parte al suo contenuto a base vegetale, che placa lo stomaco, al sale, che reintegra gli elettroliti persi per la disidratazione, e una piccola quantità di alcol, che allevia i mal di testa. Non stupisce dunque che la bevanda venga consumata all’ora del brunch e quasi mai di sera.

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