Aperitivo in Piemonte: l’eleganza del Vermouth e dei grissini

Aperitivo con vista su Torino

Se l’aperitivo fosse una lingua, in Piemonte si parlerebbe con tono basso, parole scelte e gesti eleganti.
Qui, tra colline che si tingono d’oro al tramonto e portici che raccontano storie di secoli, l’aperitivo non è solo un momento prima di cena: è una piccola cerimonia. Un rituale sabaudo, fatto di silenzi rispettosi, vino aromatizzato e sapori croccanti.

Benvenuti in Piemonte: dove l’aperitivo si fa con il Vermouth giusto, il grissino perfetto e la giusta dose di compostezza sabauda. Non si alza la voce, non si esagera. Si sorseggia e si assaggia, con misura e grazia.

Il Vermouth di Torino: il cuore aromatico dell’aperitivo

Dimentica i cocktail colorati e gli shaker impazziti: in Piemonte, l’aperitivo si apre con un calice di Vermouth di Torino, spesso servito liscio, magari con un cubetto di ghiaccio e una scorza di limone che danza lenta nel bicchiere. Il suo profumo è già metà del piacere: note erbacee, accenti speziati, un retrogusto che resta.

Nato ufficialmente nel 1786 grazie ad Antonio Benedetto Carpano, il Vermouth è un vino aromatizzato con una miscela segreta di erbe e spezie. Tra le protagoniste: assenzio, genziana, chiodi di garofano, noce moscata. Il risultato è un equilibrio delicato tra dolcezza, amarezza e profondità.

Ne esistono due principali categorie:

  • Vermouth Rosso: più dolce, corposo, ideale per un sorso lento
  • Vermouth Dry: secco, più alcolico, amato in mixology ma perfetto anche da solo

Consiglio 7pm:
Prova un Vermouth Rosso artigianale servito on the rocks con un’oliva verde. Semplice, essenziale, nobile. Il Piemonte in un bicchiere.

Il grissino torinese: croccante perfezione da accompagnamento

Non chiamatelo “snack”: il grissino torinese è un patrimonio gastronomico, una delle invenzioni più eleganti della cucina piemontese.
Nato nel Seicento per ordine di un medico della corte sabauda (pare fosse un rimedio per problemi digestivi del giovane re), è diventato il simbolo dell’aperitivo regionale.

I migliori grissini sono stirati a mano, sottili, croccanti, leggermente irregolari. Il loro fascino è tutto lì: nella fragranza e nella semplicità.

Con cosa gustarli?

  • Un tagliere di salumi locali: crudo di Cuneo, salame cotto, lardo alle erbe
  • Formaggi freschi: una robiola delicata, un tomino leggermente stagionato
  • Intinti in mousse al tonno o alla acciuga per uno stile retrò, da bar anni ’80, che oggi torna di moda

Ogni morso è uno scricchiolio che si fonde con la morbidezza del Vermouth. Croccantezza e aroma: la coppia vincente.

Cosa si mangia durante l’aperitivo piemontese?

L’aperitivo piemontese non punta alla quantità, ma alla qualità e al gusto autentico. È più raffinato che abbondante, ma sempre pieno di carattere.
Le porzioni sono mini, ma gli abbinamenti sono da veri intenditori.

Ecco qualche classico:

  • Acciughe al verde: filetti marinati con prezzemolo, aglio, olio e un tocco di aceto. Freschi e sapidi.
  • Vitello tonnato: in versione finger, servito su piccoli crostini o come mini roll
  • Formaggi d’alpeggio: abbinati a miele di castagno, confetture di cipolla rossa o noci
  • Salumi artigianali: da gustare su pane di segale leggermente tostato

E da bere?

Oltre al Vermouth, puoi scegliere un bicchiere di Freisa frizzante, Grignolino o Arneis. Tutti vini piemontesi che si sposano benissimo con i sapori del territorio.

Dove gustarlo?

Per vivere l’esperienza autentica, cerca un’enoteca storica nei vicoli di Torino o un wine bar panoramico sulle colline delle Langhe.
Molti locali propongono il “vermouth time”: un momento dedicato al Vermouth, con piccole porzioni di piatti tradizionali serviti in stile finger food, tra bicchieri a stelo sottile e taglieri in legno.

L’atmosfera è intima, quasi raccolta. Il sottofondo perfetto? Un jazz leggero o il tintinnio dei calici.

Il Piemonte propone un aperitivo elegante e aromatico, dove ogni elemento ha un ruolo preciso.
Il Vermouth di Torino, nelle sue varianti rosso o dry, è il cuore del rito.
I grissini stirati a mano sono molto più di un accompagnamento: sono una dichiarazione di stile.
Il resto lo fa l’atmosfera, fatta di sapori antichi, silenzi misurati e paesaggi che sembrano dipinti.

Un brindisi sabaudo, con compostezza.

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